sabato 8 novembre 2008

La Voce di IBIOCAT - Alberto Olivero recita “Agli amici” di Primo Levi

"…Se nella vita e nell'opera di un uomo qualcosa si afferma con un rilievo diverso e prepotente quasi a imporsi come segno di un destino, in Primo Levi questo segno, insieme esistenziale e letterario, è il persistere tenace di una inconsueta simbiosi tra la razionalità costante e la grazia rara, e casuale, della poesia. Evidentemente nello scienziato e nel tecnico che usava per il suo lavoro la scienza che dischiude i misteri della
natura ma si chinava anche su di lei con animo puro e cuore commosso, interrogandola al di là di ogni sapere scientifico per trarne risposte alle eterne domande che accomunano gli uomini semplici ai geni, Socrate al marinaio ieri come oggi, in Primo Levi dunque, chimico e scrittore, razionalmente e costantemente memore, intermittentemente poeta, questo miscuglio è segno di destino.

(…)

Aveva ragione Lorca quando profetava che verranno giorni difficili durante i quali la poesia ci apparirà necessaria come il pane. Di questa necessità, e capacità, di vitale nutrimento sono un segno certo le liriche di Ad ora incerta.

(…)

Ora resta, al di là delle briciole di memoria, il pane grande e buono dell'opera di Levi, che mi è cara, dal primo all'ultimo libro. E resta, preziosa, la poesia che ebbi con una lettera da lui e che mi sembra giusto riportare qui adesso perché altri vi possano sentire quel che io vi sentii.

 

 

Cari amici, qui dico amici

Nel senso vasto della parola:

Moglie, sorella, sodali, parenti,

Compagne e compagni di scuola,

Persone viste una volta sola

O praticate per tutta la vita:

Purché fra noi, per almeno un momento,

Sia stato teso un segmento,

Una corda ben definita.

Dico per voi, compagni d'un cammino

Folto, non privo di fatica,

E per voi pure, che avete perduto

L'anima, l'animo, la voglia di vita:

O nessuno, o qualcuno, o forse un solo, o tu

Che mi leggi: ricorda il tempo,

Prima che s'indurisse la cera,

Quando ognuno era come un sigillo.

Di noi ciascuno reca l'impronta

Dell'amico incontrato per via;

In ognuno la traccia di ognuno.

Per il bene od il male

In saggezza o in follia

Ognuno stampato da ognuno.

Ora che il tempo urge da presso,

Che le imprese sono finite,

A voi tutti l'augurio sommesso

Che l'autunno sia lungo e mite.

 

 

(…) Per me sono queste le ultime parole di Primo Levi: un saluto natalizio di amicizia dove trema un mai dimenticato dolore, eppure spira l'umana brezza di una speranza negli uomini che sulle «tracce» della fraternità nel comune destino debbono comunque continuare a procedere, «ognuno stampato da ognuno». E se quell'ognuno si chiamava Primo Levi, con un'impronta che il tempo non potrà cancellare. Un tempo che se finora è stato lento a rendere giustizia a Levi scrittore, inesorabilmente procede verso il traguardo della sua inclusione nel piccolo drappello letterario novecentesco che resterà inobliato."

 

 

Tratto da: Gina Lagorio. "Rileggere Primo Levi ad ora incerta". Cuadernos de Filología Italiana, Vol. 9 (2002): 139-149.

 

Il testo della poesia di Primo Levi riportata nel saggio di Gina Lagorio è ora nel II vol. delle Opere di Primo Levi, Torino, Einaudi, 1988. Nel volume la poesia reca il titolo «Agli amici». Non ci sono varianti.

 

 

Alberto Olivero recita  Primo Levi  "Agli amici"  (mp3 - 3.3 MB)

 

 

Chi desideri conoscere Alberto Olivero, Direttore della Divisione Marketing e Commerciale di IBIOCAT, nella sua veste di attore-doppiatore professionista, può visitare il suo sito web personale: http://www.albertoolivero.it

  

 

 

Laura Cipollina- IBIOCAT, Divisione Marketing e Commerciale

 

 

4 commenti:

  1. Un'interpretazione davvero toccante. Grazie!

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  2. "Una Voce poco fa qui nel cor mi risuonò..."

    Rossini- "Il Barbiere di Siviglia"

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  3. grazie ad alberto e laura per la commovente poesia di primo levi!



    "de amicitia omnes ad unum idem sentiunt (...) sine amicitia vitam esse nullam, si modo velint aliqua ex parte liberaliter vivere". (Cicerone, "De amicitia")

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  4. “Don't walk in front of me; I may not follow. Don't walk behind me; I may not lead. Just walk beside me and be my friend.”

    Albert Camus

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