tratto da: Paul Feyerabend.
Teatro come critica ideologica. Osservazioni su Ionesco, in: Il realismo scientifico e l'autorità della scienza, Il Saggiatore, 1983.
Nato a Vienna nel 1924, dopo aver conseguito il dottorato presso l'università della sua città , Paul K. Feyerabend si trasferisce prima in Inghilterra, dove, alla London School of Economics, segue i corsi di Karl Popper e, in seguito, negli Stati Uniti, dove ha insegnato filosofia all'università di California (Berkeley). Ha vinto il premio Fregene 1990. E' morto nel 1994.
Opere
Contro il metodo. Abbozzo di una teoria anarchica della conoscenza (1970), Milano, 1984; I problemi dell'empirismo (1971), Milano, 1981; Come essere un buon empirista (1976), Roma, 1980; La scienza in una società libera (1978), Milano, 1981; Il realismo scientifico e l'autorità della scienza (1979), Milano, 1983; Realism, Rationalism and Scientific Method, Cambridge, 1980; La scienza come arte (1981), Bari, 1984; Dialogo sul metodo (1984), Bari, 1989.
Pensiero
Dopo aver svolto una critica serrata dell'empirismo che impone alla scienza rigidi canoni metodologici , Feyerabend elabora una "teoria anarchica" della conoscenza, secondo la quale la ricerca degli scienziati progredisce meglio se avviene al di fuori di ogni autorità, compresa l'autorità della "ragione " o del "metodo". L'anarchismo metodologico coinvolge la storia della scienza e l'epistemologia: ogni mutamento di paradigma scientifico deriva dalla continua violazione di regole metodologiche e condizionamenti culturali ed ideologici. L'epistemologia tradizionale, secondo Feyeraband, semplifica la logica della scienza che non consta solo di fatti e di conclusioni tratte da fatti, ma anche di idee, interpretazioni ed errori con cui gli scienziati si accostano ad essi. Questi fattori extrascientifici (l'umore, l'ideologia, la religione, ecc.) entrano a costituire l'universo della scienza.
( http://www.emsf.rai.it/biografie/anagrafico.asp?d=245 )
Laura Cipollina- IBIOCAT, Divisione Marketing e Commerciale
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