mercoledì 15 ottobre 2008

IBIOCAT Science&Art- Da un saggio di Paul K. Feyerabend

"La separazione fra arte e scienza non è solo obiettivamente erronea, ma è anche dannosa se la si prende sul serio. Sottrae alla scienza la forma gradevole (di cui Galileo si preoccupava) e all'arte il contenuto. Non considera come oggetto della fantasia il mondo reale, ma le attribuisce un dominio accuratamente distinto; in questo modo si favorisce quella mancanza di cultura in cui ci si imbatte sempre quando la competenza specifica – il perfetto dominio di strumenti specifici e limitati – prende il posto del tentativo di utilizzare tutti i mezzi immaginabili per la conoscenza e la modificazione della natura e dell'uomo. Dimentichiamo, dunque, tutte queste ingannevoli distinzioni e sfruttiamo tutte le capacità dell'uomo, il suo intelletto, i suoi sentimenti, la sua fantasia; poniamo, a fianco di una oggettività ben padroneggiata, un parlare colorito per creare una conoscenza che sia non solo obiettivamente migliore di quella che abbiamo posseduto finora, ma anche più piacevole…"

tratto da: Paul Feyerabend. Teatro come critica ideologica. Osservazioni su Ionesco, in: Il realismo scientifico e l'autorità della scienza, Il Saggiatore, 1983.

 

Nato a Vienna nel 1924, dopo aver conseguito il dottorato presso l'università della sua città , Paul K. Feyerabend si trasferisce prima in Inghilterra, dove, alla London School of Economics, segue i corsi di Karl Popper e, in seguito, negli Stati Uniti, dove ha insegnato filosofia all'università di California (Berkeley). Ha vinto il premio Fregene 1990. E' morto nel 1994.

Opere

Contro il metodo. Abbozzo di una teoria anarchica della conoscenza (1970), Milano, 1984; I problemi dell'empirismo (1971), Milano, 1981; Come essere un buon empirista (1976), Roma, 1980; La scienza in una società libera (1978), Milano, 1981; Il realismo scientifico e l'autorità della scienza (1979), Milano, 1983; Realism, Rationalism and Scientific Method, Cambridge, 1980; La scienza come arte (1981), Bari, 1984; Dialogo sul metodo (1984), Bari, 1989.

 

Pensiero

Dopo aver svolto una critica serrata dell'empirismo che impone alla scienza rigidi canoni metodologici , Feyerabend elabora una "teoria anarchica" della conoscenza, secondo la quale la ricerca degli scienziati progredisce meglio se avviene al di fuori di ogni autorità, compresa l'autorità della "ragione " o del "metodo". L'anarchismo metodologico coinvolge la storia della scienza e l'epistemologia: ogni mutamento di paradigma scientifico deriva dalla continua violazione di regole metodologiche e condizionamenti culturali ed ideologici. L'epistemologia tradizionale, secondo Feyeraband, semplifica la logica della scienza che non consta solo di fatti e di conclusioni tratte da fatti, ma anche di idee, interpretazioni ed errori con cui gli scienziati si accostano ad essi. Questi fattori extrascientifici (l'umore, l'ideologia, la religione, ecc.) entrano a costituire l'universo della scienza.

 

( http://www.emsf.rai.it/biografie/anagrafico.asp?d=245 )

 

Laura Cipollina- IBIOCAT, Divisione Marketing e Commerciale

 

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